In molti mi hanno chiesto il modo migliore per far fruttare i propri risparmi. Spero troverete utile questa piccola guida. Trattasi di consigli, niente di più, in quanto non sono un promotore finanziario ma un vostro collega!

(I dati del presente confronto - eseguibile da chiunque - sono stati tratti il giorno 28/10/2008 dai siti internet delle banche citate)

conti correnti online e internet banking

Vantaggi e utilità del conto corrente online e dell'Internet Banking, diffusione dei conti correnti online.

Crescente diffusione stanno conoscendo i conti correnti online e l'Internet Banking.

Grazie alle enormi opportunità messe a disposizione dalle attuali tecnologie, i correntisti che decidono di usufruire di questo servizio hanno la possibilità di accedere al proprio conto in qualsiasi momento, direttamente da casa propria o dal proprio ufficio.

Collegandosi a Internet, i titolari di un conto corrente online possono così eseguire gran parte delle operazioni sul proprio conto corrente che richiederebbero altrimenti la presenza fisica presso gli sportelli bancari. Le operazioni che il correntista può eseguire possono essere di diverso tipo e sono opportunamente specificate nel contratto stipulato con l'istituto bancario di riferimento. Tra di esse si possono ad esempio trovare la gestione e consultazione del conto corrente, l'esecuzione di trasferimenti, bonifici, RID, la compravendita di azioni, ecc.

I conti correnti online comportano alcuni evidenti vantaggi per il correntista: gestendo il proprio conto tramite Internet, questi non ha infatti la necessità di recarsi fisicamente presso gli sportelli della propria banca, con evidente risparmio di tempo e fatica. L'Internet Banking risulta inoltre funzionale ad un elevato livello di personalizzazione.

Gli extra-rendimenti possono nascondere dei rischi: le forme d'investimento attraverso cui queste banche online vincolano il capitale del correntista hanno strumenti sottostanti. Per qualcuno (Ing Direct o CheBanca!) il denaro vincolato continua a far parte del conto e resta soggetto alla tutela del Fondo. Altri invece (Fineco o Barclays) richiedono la sottoscrizione di pronti contro termine, che invece non sono tutelati dal Fondo e sono soggetti al rischio del sottostante su cui sono costruiti. IwBank, infine, acquista BoT a nome del cliente (IwPower 30-90-180), il rischio in questo caso è un default dello Stato italiano. Se poi si attiva l'opzione Turbo (prestito titoli) per arrotondare i rendimenti, a questo si aggiunge il rischio controparte, che è sempre IwBank.

Conti on line a confronto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 CONTI BANCARI O DI DEPOSITO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BANCA

CONTO

TASSO LORDO

LIMITE GIACENZA

RITENUTA FISCALE

TASSO NETTO

SCADENZA PROMOZ.

TIPO DI CONTO / NOTE

 

RENDIMENTO BOT

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Banca Sella

Websella.it

4,00%

--

27,0%

2,92%

--

Bancario

 

Lordo

3,06%

 

(nuovi clienti entro il 30/10/2008)

6,00%

< € 30.000

27,0%

4,38%

6 mesi

 

Ritenuta fisc.

12,5%

 

4,00%

> € 30.000

27,0%

2,92%

--

 

Netto

2,68%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CheBanca!
(Mediolanum)

Che Interessi! Base

4,00%

--

27,0%

2,92%

--

Deposito

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fineco

Conto Fineco

0,25%

< € 2.000

27,0%

0,18%

--

Bancario

 

TASSO INFLAZIONE ANNUO

 

3,50%

> € 2.000

27,0%

2,56%

--

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ing Direct

Conto Arancio

3,00%

--

27,0%

2,19%

--

Deposito

 

Registrato a:

3,70%

 

(nuovi clienti)

4,75%

--

27,0%

3,47%

12 mesi

 

Sett. '08

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Iw bank

Iw Power deposito

3,75%

--

27,0%

2,74%

--

Deposito

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Santander Consumer
Bank

Conto Santander

4,00%

 

27,0%

2,92%

--

Deposito

 

 

= miglior tasso per nuovi clienti

(nuovi clienti)

5,00%

< € 30.000

27,0%

3,65%

30/12/2008

 

 

 

 

4,00%

> € 30.000

27,0%

2,92%

--

 

 

= miglior tasso per vecchi clienti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sparkasse

Conto Extra

3,50%

 

27,0%

2,56%

--

Deposito

 

 

 

 

(nuovi clienti)

4,88%

< € 100.000

27,0%

3,56%

6 mesi

 

 

 

 

3,50%

> € 100.000

27,0%

2,56%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Webank
(BPM)

Conto@me

3,65%

< € 50.000

27,0%

2,66%

--

Bancario

 

 

 

 

1,00%

> € 50.000

27,0%

0,73%

--

 

 

 

 

(nuovi clienti entro il 31/12/2008.)

5,50%

< € 30.000

27,0%

4,02%

28/02/2009

 

 

 

 

3,90%

> € 30.000

27,0%

2,85%

 

 

 

 

1,25%

> € 50.000

27,0%

0,91%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 CONTI DI DEPOSITO VINCOLATI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BANCA

CONTO

TASSO LORDO

DURATA VINCOLO /
LIMITE GIAGENZA

RITENUTA FISCALE

TASSO NETTO

NOTE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CheBanca!

Che Interessi! Subito!

4,30%

3 mesi

27,0%

3,14%

 

 

 

 

 

4,50%

6 mesi

27,0%

3,29%

 

 

 

 

4,70%

12 mesi

27,0%

3,43%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ing Direct

Arancio+

4,50%

6 mesi / > € 5.000

27,0%

3,29%

Importo minimo: € 5.000.

 

 

 

 

4,70%

6 mesi / > € 50.000

27,0%

3,43%

 

 

 

 

5,00%

6 mesi / > € 100.000

27,0%

3,65%

 

 

 

 

4,70%

12 mesi / > € 5.000

27,0%

3,43%

 

 

 

 

4,90%

12 mesi / > € 50.000

27,0%

3,58%

 

 

 

 

5,20%

12 mesi / > € 100.000

27,0%

3,80%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Iw Bank

Iw Power 30

2,51%

1 mese

12,5%

2,20%

Trattandosi di investimenti a scadenza in titoli di Stato (Bot) l'aliquota di imposta è del 12,5% anziche del 27%.
Importo minimo:1.000.
* Con l'opzione Turbo si autorizza la banca al prestito dei BOT senza perderne la disponibilità.

 

 

 

 

con opzione Turbo*

3,60%

12,5%

3,15%

 

 

 

 

Iw Power 90

2,63%

3 mesi

12,5%

2,30%

 

 

 

 

con opzione Turbo*

3,94%

12,5%

3,45%

 

 

 

 

Iw Power 180

2,74%

6 mesi

12,5%

2,40%

 

 

 

 

con opzione Turbo*

4,28%

12,5%

3,75%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Santander Consumer Bank

Santander Time Deposit

4,25%

6 mesi

27,0%

3,10%

 

 

 

 

 

4,50%

12 mesi

27,0%

3,29%

 

 

 

 

 

 

 

 

I dati del presente confronto - eseguibile da chiunque - sono stati tratti il giorno 28/10/2008 dai siti internet delle banche citate.

 

 

 

 

 

Rendimax di Banca IFIS: un nuovo conto di deposito sul mercato


Un nuovo conto di deposito entra sul mercato: Rendimax di Banca IFIS. L'aspetto peculiare di questo conto di deposito è il fatto che Banca IFIS è una banca orientata soprattutto alle imprese (è specializzata nel factoring), ed anche il conto di deposito si propone come "un conto per le aziende", anche se chiaramente il conto è accessibile anche ai privati, che penso siano comunque i soggetti che lo utilizzeranno maggiormente: difficilmente le aziende hanno molta liquidità da investire in questo modo, o almeno sarebbe più opportuno che se avessero risorse disponibili le utilizzassero per investire nel proprio core business.

Il tasso di interesse offerto da Rendimax è interessante (permettetemi il gioco di parole) dato che è del 4,75% lordo con capitalizzazione trimestrale (3,53% netto). Va sottolineato che questo è il tasso "effettivo", nel senso che non è un tasso promozionale (il cui utilizzo è talvolta al limite dello "specchietto per le allodole"), il che non può che fare una buona impressione, dato che si tratta di un tasso confrontabile anche con PCT come quelli di IWPower o di Fineco (chiaramente Rendimax rende un po' meno, ma va tenuto presente che parliamo di un conto di deposito). Aggiungo anche che mi ha fatto una nuona impressione il fatto che nelle FAQ siano indicati chiaramente anche i giorni di valuta applicati nelle operazioni in entrata ed uscita, non sempre altrettanto chiaramente specificati da altre banche.

Nel complesso, va dato atto che l'offerta di Rendimax è estremamente semplice e chiara: è un conto di deposito, punto e basta, niente bancomat, nessuna possibilità di fare operazioni diverse dallo spostare i propri soldi da e verso il conto predefinito (che come nel caso di tutti gli altri conti di deposito, deve avere lo stesso intestatario per questioni di sicurezza). Questa semplicità chiaramente può essere un punto di forza (se l'offerta corrisponde alle proprie esigenze) o di debolezza (se si avesse bisogno di qualcosa di diverso). In ogni caso pare che l'aumentare della concorrenza nel settore bancario e dei conti di deposito sembra continuare a giovare ai risparmiatori, con un susseguirsi di offerte vantaggiose.

I RISCHI:

 - Pharming
In ambito informatico si definisce pharming una tecnica di cracking, utilizzata per ottenere l'accesso ad informazioni personali e riservate, con varie finalità. Grazie a questa tecnica, l'utente è ingannato e portato a rivelare inconsapevolmente a sconosciuti i propri dati sensibili, come numero di conto corrente, nome utente, password, numero di carta di credito etc.
Difesa:
Per difendersi dal pharming non esistono alla data di redazione di questo articolo dei programmi specifici se non i firewall che tentano di impedire l'accesso al proprio PC da parte di utenti esterni e programmi antivirus che bloccano l'esecuzione di codice malevolo. Per quanto riguarda invece il server DNS dell'Internet Service Provider questo è solitamente gestito e protetto da professionisti che dovrebbero conoscere le modalità di protezione dei propri server.
Se il sito a cui ci si collega è un sito sicuro prima dell'accesso verrà mostrato un certificato digitale emesso da una autorità di certificazione conosciuta, che riporterà i dati esatti del sito. Questo certificato andrebbe quantomeno letto e non frettolosamente accettato. In alcuni casi il sito sicuro non appare come tale solo perché la banca utilizza una tecnica di incapsulamento delle pagine a frames che non mostra il lucchetto nell'apposita casellina del browser né l'indirizzo in modalità https.
 
- Phishing
 
In ambito informatico il phishing ("spillaggio (di dati sensibili)", in italiano) è una attività illegale che sfrutta una tecnica di ingegneria sociale, ed è utilizzata per ottenere l'accesso a informazioni personali o riservate con la finalità del furto di identità mediante l'utilizzo delle comunicazioni elettroniche, soprattutto messaggi di posta elettronica fasulli o messaggi istantanei, ma anche contatti telefonici. Grazie a messaggi che imitano grafico e logo dei siti istituzionali, l'utente è ingannato e portato a rivelare dati personali, come numero di conto corrente, numero di carta di credito, codici di identificazione, ecc.
La prima menzione registrata del termine phishing è sul newsgroup di Usenet alt.online-service.america-online il 2 gennaio 1996,[1] malgrado il termine possa essere apparso precedentemente nell'edizione stampata della rivista per hacker 2600.[2] Il termine phishing è una variante di fishing (letteralmente "pescare" in lingua inglese),[3] probabilmente influenzato da phreaking[4][5] e allude all'uso di tecniche sempre più sofisticate per "pescare" dati finanziari e password di un utente. La parola può anche essere collegata al linguaggio leet, nel quale la lettera f è comunemente sostituita con ph.[6] La popolare teoria che si tratti di un portmanteau di password harvesting[7] è un esempio di pseudoetimologia.
Difesa:
Banche, istituzioni o internet provider non fanno mai richiesta dei dati personali a mezzo di una e-mail. In caso di richiesta di dati personali, numeri di conto, password o carta di credito,è buona norma, prima di cancellare, è buona abitudine inoltrarne una copia alle autorita competenti e avvisare la banca o gli altri interessati, in modo che possano prendere ulteriori disposizioni contro il sito falso e informare i propri utenti.
Per eventuali comunicazioni, i soggetti sopra citati possono utilizzare un account istituzionale accessibile solo dal loro sito, ma non la e-mail personale del cittadino.
La persona che si accorge di pagamenti effettuati da terzi con la sua carta di credito, deve contattare il numero verde della banca per chiedere il blocco della carta, registrarsi al sito della banca con una nuova password.
In presenza di accrediti da parte di sconosciuti, il correntista deve non prelevare la somma e chiedere alla banca lo storno.
Una preoccupazione frequente degli utenti che subiscono lo spillaggio è capire come ha fatto il perpetratore a sapere che hanno un conto presso la banca o servizio online indicato nel messaggio-esca. Normalmente, il phisher non conosce se la sua vittima ha un account presso il servizio preso di mira dalla sua azione: si limita ad inviare lo stesso messaggio-esca a un numero molto elevato di indirizzi di email, facendo spamming, nella speranza di raggiungere per caso qualche utente che ha effettivamente un account presso il servizio citato. Pertanto non è necessaria alcuna azione difensiva a parte il riconoscimento e la cancellazione dell'email che contiene il tentativo di spillaggio.
Nel caso del problema correlato noto come Pharming, invece, non esiste una vera e propria soluzione a posteriori ed è necessaria un'azione preventiva.
Un primo controllo per difendersi dai siti di spillaggio, è quello di visualizzare l'icona, a forma di lucchetto in tutti i browser, che segnala che sì è stabilita una connessione sicura (ad esempio una connessione SSL). Tale connessione garantisce la riservatezza dei dati, mentre la loro integrità e l'autenticazione della controparte avvengono solo in presenza della firma digitale, che è opzionale e non segnalata.
Infatti, una connessione SSL potrebbe essere stabilita con certificati non veritieri, tramite una coppia di chiave pubblica e privata valide, note a chi vuole fare phishing, ma che non sono quelle effettive del sito. Ad esempio, il certificato riporta che il sito it.wikipedia.org utilizza una chiave pubblica, che in realtà è quella del phisher. Il browser piuttosto che l'utente interessato dovrebbero collegarsi al sito di una certification authority per controllare: la banca dati mostra le chiavi pubbliche e un'identificativo del possessore, come l'indirizzo IP o l'indirizzo del sito.
Alcuni siti hanno una barra antiphishing specifica che controlla l'autenticità di ogni pagina scaricata dal sito, ad esempio tramite la firma digitale.
La pagina di login di un sito è facilmente imitabile. Nei browser esiste una opzione per visualizzare il codice HTML delle pagine Internet, che si può copiare e incollare altrove, per ottenere un sito identico. La e-mail truffaldina conterrà un link che punta non al sito originario, ma alla sua imitazione. I dati inseriti nei campi liberi della form sono memorizzati in un database o in un file di testo collegato al sito.
Un'altra tecnica di spillaggio consiste nell'inserimento di applicativi di keylogging. In questo caso, i link possono rimandare al sito originale, non necessariamente a un'imitazione, e lo spillaggio dei dati avviene al momento del loro inserimento da tastiera. Queste righe di codice possono essere eseguite con l'apertura di alcuni link, ovvero con la lettura della stessa e-mail, se il programma di posta o l'Internet Service Provider non adottano protezioni sufficienti.
Esistono, inoltre, programmi specifici come la barra anti-spillaggio di Netcraft e anche liste nere (blacklist), che consentono di avvisare l'utente quando visita un sito probabilmente non autentico. Gli utenti di Microsoft Outlook / Outlook Express possono proteggersi anche attraverso il programma gratuito Delphish, un toolbar inserito nel MS Outlook / MS Outlook Express con il quale si può trovare i link sospetti in un'email (vedi sezione Collegamenti esterni). Questi programmi e i più comuni browser non si avvalgono di whitelist contenenti gli indirizzi logici e IP delle pagine di autenticazione di tutti gli istituti di credito, che sarebbe un filtro anti-spillaggio sicuramente utile.
Se l'utente non è titolare di un conto corrente online e riceve gli estratti conto periodici per posta ordinaria (non via email), può impostare il filtro anti-spam, inserendo l'indirizzo dell'istituto di credito. In questo modo, le email contenenti un indirizzo del mittente o un link nel testo alla banca, saranno inserite nella cartella dello spam, rendendo più facilmente identificabili quelle sospette.
Gli utenti di Internet Explorer possono utilizzare un filtro anti-spillaggio che utilizza una blacklist, e confronta gli indirizzi di una pagina web sospetta con quelli presenti in una banca dati mondiale e centralizzata, gestita da Microsoft e alimentata dalle segnalazioni anonime degli utenti stessi.
Analoga protezione è presente in Mozilla Firefox (a partire dalla versione 2), che propone all'utente di scegliere tra la verifica dei siti sulla base di una blacklist e l'utilizzo del servizio anti-spillaggio offerto da Google.
Mancano invece banche dati di questo tipo condivise dai vari produttori di browser, pubbliche o istituite presso autorità che hanno la competenza sulle tematiche di Internet e del web (in Italia, la Polizia Postale).
L'oscuramento di un sito di spillaggio non è un'operazione semplice, se questo è ospitato come sottodominio di un altro indirizzo web. In quel caso, è necessario l'oscuramento del dominio ospitante, poiché la "falsa" pagina di autenticazione non è presente nell'elenco ICANN, ma in locale sul server. Il sito oscurato può essere comunque velocemente associato ad un altro indirizzo web.
È possibile associare ad una pagina di un "sito esca" un indirizzo simile, ma non identico a quello del sito "copiato". Due pagine web, infatti, non possono avere lo stesso indirizzo IP né lo stesso indirizzo logico, che è associato ad un solo indirizzo IP.
All'utente medio resta comunque difficile distinguere un sito di phishing da quello dell'istituto di credito preso di mira. La barra degli indirizzi può contenere un indirizzo del tipo "Nome della Banca.autethicationPage.php@indirizzo del dominio ospitante", l'indirizzo del dominio ospitante nel corrispondente indirizzo IP, il simbolo "@" nella codifica ASCII, o nell'equivalente binario o esadecimale, rendendo l'indirizzo della risorsa di "phishing" simile e poco più lungo di quello che è stato falsificato.
 

 

Il mio personalissimo consiglio

Conto corrente  IWBANK  +  conto di deposito RENDIMAX

 

Qualunque sia la vostra scelta controllate sempre che la banca aderisca al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi










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